La dipendenza da gioco – o ludopatia, come clinicamente la conosciamo – non è un semplice vizio eggero, ma un disturbo riconosciuto dall’APA nel DSM-5 come Gambling Disorder. È interessante notare che questa è l’unica dipendenza comportamentale inclusa nella categoria dei disturbi da sostanze e da dipendenza, a testimonianza della sua serietà. Per una diagnosi formale, occorre manifestare almeno 4 dei 9 criteri in un periodo di 12 mesi.
Parallelamente, anche l’OMS nel suo ICD-11 affronta il problema, definendo il disturbo attraverso tre aspetti fondamentali: controllo compromesso, priorità al gioco a discapito di altre attività e persistenza nonostante le conseguenze negative. A livello globale, le statistiche sono preoccupanti: tra lo 0,1% e il 6,0% della popolazione adulta soffre attualmente di questo disturbo, con percentuali ben più elevate di persone che si trovano in zone di rischio lievi o moderate.
Questo articolo si rivolge a tutti – operatori del settore, giocatori, familiari e professionisti della salute mentale – offrendo una panoramica sui sintomi dipendenza gambling, sui dati aggiornati relativi alla prevenzione dipendenza gioco, sulle strategie di gioco responsabile e sulle risorse di o disponibili. Mettetevi comodi, il viaggio sarà informativo ma anche sorprendentemente coinvolgente.
Cos’è la ludopatia e come si diagnostica
Definizione secondo il DSM-5
C’è stata un’importante evoluzione concettuale nella quinta edizione del Manuale Diagnostico: il DSM-5 ha riclassificato la pathological gambling come Gambling Disorder, spostandola – questo è il punto cruciale – nella categoria delle dipendenze correlate a sostanze.
Per arrivare a una diagnosi, i clinici cercano la presenza di almeno quattro tra nove sintomi in un periodo di 12 mesi. Questi includono la necessità di puntare somme sempre più consistenti, irritabilità durante l’astinenza, tentativi falliti di controllare il comportamento, preoccupazione ossessiva per il gioco, il famoso “inseguimento delle perdite” (o “chasing losses”), menzogne, compromissione delle relazioni o del lavoro e il dover chiedere aiuto finanziario ad altri per coprire le perdite.

Definizione secondo l’ICD-11
L’ICD-11 adotta un approccio leggermente diverso ma complementare, definendo il disturbo da gioco come un comportamento dipendente caratterizzato da tre elementi chiave:
- Controllo ridotto sul comportamento di gioco – come se le redini non fossero più nelle proprie mani.
- Priorità elevata data al gioco rispetto alle normali attività quotidiane – quando tutto il resto diventa secondario.
- Persistenza nonostante i danni significativi che si manifestano a livello personale, sociale o professionale – continuare nonostante le conseguenze negative.
Nota interessante: il gioco d’azzardo patologico rimane, ad oggi, l’unica dipendenza comportamentale ufficialmente riconosciuta nel DSM-5. Questo dato fa riflettere sulla peculiarità dei meccanismi neurobiologici coinvolti, sorprendentemente simili a quelli delle dipendenze da sostanze.
Segnali e sintomi della dipendenza da gioco
Indicatori comportamentali
I sintomi dipendenza gambling sono spesso sottili all’inizio, ma tendono a intensificarsi col tempo. I principali indicatori comportamentali includono citeturn1search1:
- Il fenomeno del “chasing losses” – quel meccanismo perverso per cui si tenta disperatamente di recuperare il denaro perso con ulteriori puntate, spesso più rischiose.
- L’aumento della tolleranza – proprio come accade con le sostanze, serve una “dose” maggiore (somme più elevate) per provare la stessa eccitazione.
- Menzogne e occultamento – si nasconde l’attività di gioco a familiari e amici, si inventano storie, si crea una doppia vita.
- Compromissione di ambiti fondamentali – lavoro, relazioni, hobby vengono trascurati; le responsabilità quotidiane ano in secondo piano.
Questi comportamenti non sono casuali, ma riflettono meccanismi neurobiologici sorprendentemente simili a quelli delle dipendenze da sostanze tossiche.
Sintomi psicologici
Sul piano emotivo e cognitivo, la ludopatia si manifesta con segnali altrettanto preoccupanti:
- Pensieri ossessivi – la mente è costantemente occupata dal gioco, pianificando future puntate o ripensando a quelle ate.
- Sintomi astinenziali – ansia, irritabilità e disturbi del sonno emergono quando si tenta di ridurre o interrompere l’attività di gioco.
- Utilizzo del gioco come meccanismo di fuga – si gioca per evadere da stati emotivi negativi come stress, depressione o semplicemente noia.
Nei casi più severi – e questo è un aspetto che non va sottovalutato – possono manifestarsi crisi di panico e, nelle situazioni più gravi, anche ideazione suicidaria. Ecco perché un intervento tempestivo è fondamentale.
Dati e prevalenza
Prevalenza nel Regno Unito
Il Health Survey for England 2021 ci offre un quadro abbastanza chiaro: lo 0,4% della popolazione inglese viene classificata come problem gambler (con un punteggio PGSI ≥ 8), mentre un ulteriore 2,5% si trova in una fascia di rischio che va dal moderato al basso.
Ma c’è un dato che dovrebbe farci riflettere: tra chi scommette online, il tasso di rischio sale significativamente, arrivando al 5,8% tra coloro che hanno effettuato puntate nell’ultimo anno citeturn2search3. Il digitale, con la sua accessibilità e immediatezza, sembra amplificare i rischi.
Scenario negli Stati Uniti
Oltreoceano, la situazione non è più rassicurante. Si stima che circa 2,5 milioni di adulti americani soffrano di forme gravi di dipendenza da gioco, mentre tra i 5 e gli 8 milioni presentino manifestazioni di ludopatia scommesse di intensità lieve o moderata.
Un fattore che ha certamente contribuito all’evoluzione del fenomeno è stata la legalizzazione delle scommesse sportive, avvenuta in ben 38 stati dal 2018. Un dato particolarmente significativo è che circa l’80% delle puntate viene ormai effettuato online – l’accessibilità è un fattore chiave nell’equazione della dipendenza.
Strategie di prevenzione individuali
Auto-esclusione con GAMSTOP
Uno strumento particolarmente efficace nel Regno Unito è GAMSTOP, un registro di self-exclusion multi-operatore che blocca l’accesso a tutte le piattaforme di gioco con licenza britannica citeturn8search0. La procedura è sorprendentemente semplice: la registrazione richiede pochi minuti e – questo è importante – l’esclusione diventa operativa entro 24 ore dalla conferma.
È uno di quegli interventi che potremmo definire “a bassa soglia”: facili da implementare ma potenzialmente salvifici per chi sta perdendo il controllo.

Strumenti di gioco responsabile
Le moderne piattaforme di gioco online offrono diversi strumenti di gioco responsabile che, se utilizzati con consapevolezza, possono fare la differenza:
- Reality check – promemoria periodici che interrompono la sessione, ricordando quanto tempo si sta giocando.
- Limit setting – la possibilità di impostare soglie massime di deposito e puntata.
- Time-out e permanent closure – opzioni per sospendere temporaneamente o chiudere definitivamente il proprio .
Questi strumenti, se utilizzati proattivamente, possono aiutare a mantenere l’attività di gioco entro limiti di spesa e tempo ragionevoli, riducendo significativamente il rischio di comportamenti compulsivi.
Ruolo degli operatori e delle istituzioni
Safer Gambling Standard (GamCare)
GamCare, fondazione britannica con una lunga esperienza nel settore, ha sviluppato il Safer Gambling Standard, un marchio di qualità che valuta le misure adottate dagli operatori per proteggere i giocatori.
Non si tratta di un’iniziativa improvvisata: il protocollo si basa su evidenze scientifiche, input diretti degli utenti e oltre 25 anni di esperienza sul campo. È un esempio di come l’industria possa autoregolamentarsi in modo efficace – quando c’è la volontà.
Formazione basata su evidenze (ICRG EMERGE)
Sul fronte della formazione, l’International Center for Responsible Gaming (ICRG), ente no-profit statunitense, ha sviluppato programmi educativi innovativi come EMERGE (Executive, Management & Employee Responsible Gaming Education).
Si tratta di una formazione online, validata da enti terzi, destinata a dipendenti e dirigenti del settore. L’obiettivo? Implementare strategie di gioco responsabile basate su evidenze scientifiche – perché il settore ha una responsabilità che va ben oltre il semplice profitto.
Risorse di o e trattamento
Hotline e referral (NG)
Il National Council on Problem Gambling (NG) gestisce un servizio fondamentale: la National Problem Gambling Helpline, raggiungibile al numero 1-800-GAMBLER. La linea è attiva 24 ore su 24, 7 giorni su 7, e offre consulenza immediata nonché indirizzamento verso servizi locali di o.
In situazioni di crisi, sapere che c’è qualcuno pronto ad ascoltare – in qualsiasi momento – può letteralmente salvare vite.
Gruppi di auto-aiuto (Gamblers Anonymous)
Non sottovalutiamo mai il potere del o tra pari. Gamblers Anonymous è un programma di recupero strutturato in 12 i, fondato nel lontano 1957, che offre incontri sia in presenza che online in tutto il mondo.
Ciò che rende questi gruppi particolarmente efficaci è proprio l’ambiente di o reciproco: condividere esperienze con chi ha vissuto lo stesso problema crea una connessione difficilmente replicabile in altri contesti terapeutici.
Un approccio integrato su più livelli
Dopo aver esaminato il problema da varie angolazioni, emerge chiaramente che un’efficace prevenzione dipendenza gioco richiede un approccio integrato su più livelli:
- Diagnosi precoce – basata sui criteri scientifici del DSM-5 e dell’ICD-11.
- Misure individuali – dagli strumenti di auto-esclusione all’imposizione di limiti personali.
- Standard aziendali – con formazione evidence-based come quella proposta da GamCare e ICRG EMERGE.
- o professionale e tra pari – dalle helpline del NG ai gruppi Gamblers Anonymous.
La lotta contro la ludopatia scommesse non è responsabilità esclusiva dei giocatori, né solo degli operatori o delle istituzioni. È una sfida collettiva che richiede la collaborazione di tutti gli attori coinvolti.
Promuovere la consapevolezza sui sintomi dipendenza gambling, incentivare pratiche di gioco responsabile e rafforzare le partnership tra istituzioni, operatori e organizzazioni no-profit rappresenta la strategia più efficace per ridurre l’impatto di questa dipendenza – tanto sulla salute mentale dei singoli quanto sul tessuto sociale nel suo complesso.
Perché, in fondo, la vera scommessa vincente è quella sulla salute e sul benessere delle persone.