Meno due all’inizio del
Mondiale di calcio, con la Russia che si prepara ad accogliere le nazionali partecipanti coi dovuti onori. Intanto dai campi di allenamento continuano a filtrare le notizie più disparate, che vengono metabolizzate dalle tifoserie, dal canto loro ormai in fibrillazione per l’avvicinarsi dell’ora ics, ovvero il momento in cui Russia e Arabia Saudita daranno il calcio di avvio alla kermesse iridata. Per quanto ci riguarda, proseguiamo invece la rassegna delle possibili protagoniste della manifestazione, andando stavolta a esaminare i campioni d’Europa del
Portogallo. Un team, quello lusitano, che affida ai preziosi piedi di Cristiano Ronaldo la maggior parte delle sue possibilità e ambizioni.
Le precedenti partecipazioni
Il Portogallo ha iniziato a farsi notare a livello internazionale soltanto negli
anni ’60, quando emerse una generazione di campioni, quella che formava l’ossatura del Benfica campione d’Europa, capitanati dal grande
Eusebio, uno dei migliori attaccanti dell’intera fase che fece seguito alla Seconda Guerra Mondiale. Il mozambicano, insieme a Coluna, Josè Augusto e Simoes riuscì a portare i lusitani per la prima volta alla fase finale del
Mondiale nel 1966, eliminando nel girone di qualificazione i vice-campioni iridati della Cecoslovacchia. Nella fase finale, inseriti in un girone di ferro con Brasile, Ungheria e Bulgaria, i portoghesi vinsero tutte le partite. Si arresero soltanto all’Inghilterra, nella semifinale, per poi cogliere il
terzo posto. Fu quello in pratica il maggior risultato mai conseguito dal Portogallo nel corso del suo tormentato rapporto coi Mondiali, in quanto da quel momento il calcio lusitano si sarebbe inabissato in una sorta di lungo sonno durato sino al nuovo millennio. Nel 2002, infatti, il Portogallo riuscì a qualificarsi per la fase finale del mondiale asiatico, venendo però eliminato da Corea del Sud e Stati Uniti. Molto meglio andò quattro anni dopo, quando a distanza di ben 4 decenni il Portogallo raggiunse la
semifinale, venendo però eliminato dalla Francia. Infine nel 2010 e 2014 altre due cocenti delusioni, nonostante le grandi ambizioni della vigilia. Nel mondiale sudafricano Cristiano Ronaldo e compagni uscirono agli ottavi, contro la Spagna, in quello brasiliano non sono invece riusciti a superare il girone eliminatorio.
Cristiano Ronaldo, ma non solo
Ora il Portogallo si presenta alla massima competizione mondiale fregiandosi del titolo di campione d’Europa, ottenuto battendo la Francia nella finale di Parigi, pur privo di
Cristiano Ronaldo. Proprio all’attaccante del Real Madrid sono in pratica associate le ambizioni del team guidato da Fernando Santos. Se dovesse giostrare ai suoi livelli, il compito dei compagni sarebbe notevolmente semplificato, nel caso contrario si potrebbe complicare tutto, soprattutto alla luce della mancanza di valide alternative nel reparto d’attacco, se si pensa che il prescelto per affiancare il fuoriclasse dei blancos potrebbe essere quell’
Andre Silva che è reduce da una stagione disastrosa con la maglia del Milan. Le altre stelle della squadra sono i due centrocampisti
William Carvalho e
Joao Moutinho. Il primo è un possente regista in forza allo Sporting Lisbona, che ha appena chiesto la rescissione del contratto a seguito dell’assalto dei tifosi ai giocatori del club, mentre il secondo è in forza al Monaco. Tra le giovani leve vanno invece ricordati in particolare
Gonçalo Guedes, l’ultimo anno al Valencia,
Bernardo Silva, centrocampista del Manchester City e
Gelson Martins, anche lui dello Sporting Lisbona.
Le quote di Goldbet sul Portogallo
Anche nel caso del Portogallo molti tifosi apionati di scommesse si interrogano sulla reale consistenza del team, anche alla luce di una storia che vede i lusitani spesso incapaci di ripetere i rari exploit. Una domanda che si pone anche
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