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Ciclismo
16 Aprile 2018

Chi ha vinto più volte il Giro d’Italia?

Dario Marchetti
Dario Marchetti
Pubblicato il 16 Aprile 2018
Il ciclismo sono già entrati in fibrillazione. La Corsa Rosa è in effetti un pezzo di storia del costume nel nostro Paese, riuscendo da sempre a smuovere grandi folle, pronte a tributare i dovuti onori ai grandi campioni che da sempre partecipano alla kermesse organizzata dalla Gazzetta dello Sport.

Grande attesa per Froome

C’è naturalmente grande attesa per Chris Froome, il corridore britannico che quest’anno sembra puntare soprattutto sul Giro d’Italia, anche in considerazione dei suoi guai con la giustizia sportiva. Il portacolori della Sky, infatti, è ancora sotto scacco per la positività all’antidoping nel corso dell’ultima Vuelta e attende un verdetto che potrebbe impedirgli di correre al prossimo Tour de . Chris Froome Proprio per questo ha deciso di partecipare alla corsa a tappe italiana, con il chiaro intento di aggiungerla al suo già ricco palmarès.

Chi ha vinto più volte il Giro d’Italia?

Froome proverà ad aggiungere il suo nome alla ricchissima lista dei grandi del ato che hanno vinto la corsa rosa, una lista nella quale sono presenti in pratica tutti i fuoriclasse delle varie epoche. Il primato di Giri vinti, comunque, continua a presentare un terzetto d’eccezione, quello formato da Alfredo Binda, Fausto Coppi ed Eddy Merckx.

Alfredo Binda, troppo forte per farlo partecipare

Alfredo Binda Alfredo Binda vinse le edizioni del 1925, 1927, 1928, 1929 e 1933. Arrivò inoltre secondo nel 1926, sfiorando la sesta vittoria, che non ebbe occasione di cogliere nel 1930, quando l’organizzazione decise di invitarlo a non partecipare per impedire che fe anche di quella edizione della corsa un personale feudo. Binda ebbe comunque modo di consolarsi con il premio di 30mila lire che gli fu assicurato, lo stesso spettante al vincitore, risparmiandosi peraltro quella che ai tempi era una faticaccia immane, considerato il livello tecnologico delle bici dell’epoca.

L’epopea di Fausto Coppi

Fausto Coppi Fausto Coppi vinse invece le edizioni del 1940, 1947, 1949, 1952 e 1953. Anche lui avrebbe potuto vincere più edizioni, se non fosse arrivata la Seconda Guerra Mondiale a stoppare l’attività per cinque lunghi anni, nei quali peraltro avrebbe potuto far valere la vigoria fisica che lo rendeva praticamente imbattibile su una moltitudine di terreni. Forte in salita, Coppi era anche un grande ista, come dimostrano le tre vittorie nella Milano-Sanremo, la Parigi Roubaix del 1950, i cinque trionfi nel Giro di Lombardia e quello riportato nel mondiale su strada del 1953 a Lugano.

Il cannibale non lascia spazio a nessuno

Eddy Merckx Infine il “Cannibale”, al secolo Eddy Merckx, fuoriclasse belga che dominò la scena ciclistica mondiale tra la fine degli anni ’60 e l’inizio del decennio successivo. Il belga vinse le edizioni del 1968, 1970, 1972, 1973 e 1974. Anche per lui la sesta vittoria fu resa impossibile da un incidente di percorso, ovvero la squalifica per doping nell’edizione del 1969, che rimase come una macchia su una carriera assolutamente straordinaria. Le lacrime versate quel giorno furono comunque ampiamente ripagate negli anni successivi da una serie di vittorie che ne fanno il più decorato in assoluto tra i tanti fuoriclasse che hanno scritto le pagine più luminose dello sport ciclistico.

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